Un piccolo ma grande libro dalla copertina rigida e illustrata che racchiude secoli e secoli di storia della moda e del costume. Edito dalla casa editrice tedesca di libri d’arte fondata nel 1980 Taschen, The Costume History è la raccolta illustrata più completa, dall’abbigliamento ai suppellettili, dall’antichità al XIX secolo di Auguste Racinet.
La raccolta fu pubblicata per la prima volta tra il 1876 e il 1888, da Albert Charles Auguste Racinet (1825/1893), esperto illustratore, nonché abile osservatore di costumi e ornamenti. Le Costume Historique, diviso inizialmente in sei volumi, è stato poi unito in un unico tomo da Taschen nel 2015 per permettere una visione completa e compatta. Rimanendo fedele all’ideatore, il materiale all’interno è organizzato seguendo la disposizione originale, con una suddivisione delle informazioni che prevede una partizione temporale e culturale.
Oltre alle minuziose e precise illustrazioni, il lettore è accompagnato da descrizioni, commenti e aneddoti curiosi.
Le parole della studiosa francese Françoise Tétart-Vittu omaggiano nelle prime pagine il prestigioso lavoro di Auguste Racinet e l’idea di riunire la storia della moda in volumi, raccogliendo testimonianze provenienti dallo spirito d’osservazione dell’artista e da manuali di archeologia, antropologia e architettura pubblicati da studiosi colleghi o colti familiari.
L’influenza del padre e gli studi di disegno a Parigi, consentirono ad Auguste Racinet di mostrare le sue doti, tanto da guadagnarsi la partecipazione ai Salon della capitale francese tra il 1849 e il 1874. Numerose furono le sue collaborazioni con pittori e storici per volumi e tavole, oltre che la partecipazione a lavori per Firmin Didot, famiglia di stampatori e editori. In aggiunta a Le costume historique pubblicò anche L’Ornament polychrome.
In seguito ad una ricca introduzione e presentazione, l’ampio volume di 748 pagine si divide corrispettivamente in quattro grandi sezioni,
- Primo capitolo: Il mondo antico;
- Secondo capitolo: Il XIX secolo al di là dei confini europei;
- Terzo capitolo: Europa dal 400 al 1800;
- Quarto capitolo: I costumi tradizionali fino al tardo 1800;
oltre ad una bibliografia finale.
Il primo capitolo consente di conoscere il mondo del passato dagli antichi Egizi (per i quali sono stati raffigurati anche i suppellettili che furono rinvenuti dalle tombe faraoniche della Valle dei Re) ai monili delle popolazioni barbariche.
Con il secondo capitolo si possono ripercorrere abiti, usi e costumi delle popolazioni extraeuropee.
Nel 1851 la prima esposizione internazionale tenutasi a Londra, nel celeberrimo Crystal Palace, progettato da Joseph Paxton, consentì di conoscere l’artigianato e le usanze di popolazioni remote e lontane, le quali esercitarono all’epoca un fascino “esotico” nei confronti dei visitatori europei. L’interesse era tangibile: la cultura giapponese diede vita al cosiddetto japonisme; artisti impressionisti e post impressionisti in ogni loro opera erano soliti inserire riferimenti alla nuova influenza extraeuropea.
Strumenti musicali, imbarcazioni, abitazioni, dal Messico all’India sono incredibilmente dettagliati. Pattern, decorazioni, copricapi, acconciature consentono al lettore di trascorrere il proprio tempo con la testa altrove, in luoghi lontani.
I popoli europei sono i protagonisti del terzo capitolo. Oggetti religiosi del periodo romanico, loggiati rinascimentali toscani, gorgiere cinquecentesche, letti a baldacchino, stratosferiche acconciature settecentesche con vere e proprie imbarcazioni, sono illustrati con maestria e precisione. Di particolare rilievo è la sezione dedicata agli abiti ottocenteschi: è possibile rintracciare nelle fogge alcuni elementi simili alle illustrazioni dei magazine di moda (nati intorno alla metà del Settecento) che circolavano, come Le Monitour de la mode o Salon de la mode, solo per citarne alcuni.
L’ultima parte del volume (quarto capitolo) è dedicata ai costumi tradizionali del XIX secolo. Divisi per nazioni, offrono al lettore una visione artistica dettagliata, anche se d’insieme (i costumi non sono divisi per regione o per zona).
Disegni a colori e fedeli ci consentono di risalire a tempi lontani; non un semplice libro illustrato, ma una chiara testimonianza del passato. Piccoli pezzetti di realtà sono stati ricostruiti, al pari degli studi anatomici di Leonardo, o ai trattati del Rinascimento.
Una raccolta che probabilmente portò ad una documentazione continua fino al 1888, quando ormai la nuova arte della fotografia poteva ritrarre più realisticamente l’intento di Auguste Racinet.
L’autore con la pubblicazione del manuale mostrò un’estrema apertura mentale. In un’epoca di contrapposizioni, realizzò un’opera visionaria.
Includendo costumi di epoche passate e a lui contemporanee, volle testimoniare l’importanza della diversità e dell’unicità del genere umano, come risorsa da preservare, documentare e proteggere.
L’intento di Auguste Racinet, però non fu solo quello di fornire una testimonianza; i volumi che compose avevano ed hanno un potenziale a livello d’ispirazione notevole. Artisti, illustratori, costumisti e designer possono ora attingere alla pienezza e alla fedeltà dei contenuti di una raccolta pensata e progettata nel XIX secolo.
Illustrazione dopo illustrazione ci si trova immersi in un vortice: ricami, decori, orli, maniche formano idee creative che pian piano si fanno strada.
“It’s the Bible of costume, the height of erudition. Grandiose for the quality of its contents, historical references and copious illustrations…” LE FIGARO.
Taschen con la collana Bibliotheca Universalis, è riuscita a percepire il potenziale culturale della raccolta di Auguste Racinet, inserendolo in un pratico formato. Ad accompagnare il volume all’interno del mondo culturale Taschen anche approfondimenti di design, di fotografia o di cinema (io li comprerei davvero tutti!).
Auguste Racinet, THE COSTUME HISTORY
Edito da Taschen
2015
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Thank you
Valentina